Cultura & Tradizioni
L’antica arte della tessitura rivive in Sardegna
Un collettivo di artigiane sarde riporta in vita tecniche di tessitura tradizionali, integrandole con stili moderni.
20 giugno 2025, 07:51 – Di Redazione Voci d’Italia

In Sardegna, l’antica arte della tessitura sta vivendo una seconda giovinezza grazie all’impegno di un collettivo di artigiane e designer locali. In un laboratorio situato nei pressi di Nuoro, filati naturali e telai in legno danno vita a tappeti, arazzi e accessori che raccontano una storia secolare.
Il progetto, nato dal desiderio di preservare tecniche tradizionali a rischio di scomparsa, unisce la sapienza delle tessitrici anziane con lo spirito innovativo delle nuove generazioni. Le giovani artigiane imparano a usare i telai orizzontali manuali, decifrando antichi schemi tramandati oralmente.
Le trame ripropongono motivi simbolici tipici della cultura sarda: pavoni, diamanti, fiori e linee ondulate che richiamano il mare. Ogni pezzo è unico, e la lentezza del processo diventa parte del valore intrinseco dell’oggetto.
L’iniziativa ha avuto il sostegno di enti locali e associazioni culturali, che hanno finanziato corsi, workshop e attività di promozione sul territorio. Grazie a questi fondi, è stato possibile restaurare vecchi telai e allestire una piccola esposizione permanente.
Alcuni prodotti del laboratorio sono oggi esportati in Giappone, Canada e Germania, dove sono apprezzati per la loro autenticità e l’alto valore artigianale. Collaborazioni con boutique e concept store internazionali stanno portando la tessitura sarda fuori dai confini regionali.
Uno degli obiettivi del collettivo è quello di creare una scuola permanente dove tramandare le conoscenze tecniche e culturali legate alla tessitura. Insegnanti locali e docenti universitari collaborano alla realizzazione di un curriculum che integri teoria e pratica.
Le artigiane coinvolte nel progetto sottolineano come la tessitura non sia solo un’attività economica, ma anche un mezzo per rafforzare l’identità femminile e comunitaria. Intorno ai telai si crea uno spazio di dialogo e confronto tra generazioni.
I materiali utilizzati provengono da filiere locali: lana sarda, cotone biologico, tinture vegetali ottenute da piante autoctone. Questo approccio valorizza anche l’economia circolare e la sostenibilità ambientale.
Molti visitatori raccontano di essere rimasti colpiti dal silenzio e dalla concentrazione che si respirano nel laboratorio. Un’atmosfera sospesa, dove il tempo sembra rallentare e ogni gesto assume un significato profondo.
Il progetto ha suscitato l’interesse di studiosi e antropologi che lo vedono come esempio virtuoso di salvaguardia del patrimonio immateriale. Alcuni documentari sono stati girati per raccontare la storia di queste donne e della loro rinascita artigiana.
La Regione Sardegna ha inserito la tessitura tradizionale nel proprio inventario dei beni culturali, riconoscendo ufficialmente il valore storico e sociale di quest’arte. Un passo importante verso la sua tutela a lungo termine.
Nel frattempo, i tessuti continuano a uscire dal laboratorio come piccole opere d’arte, capaci di unire memoria e contemporaneità. Un filo teso tra passato e futuro, che parla con voce tutta femminile e profondamente sarda.